Urania Ligustica

La fisica sperimentale tra Sette e Ottocento

Giacomo Garibaldi

Epistolario

Fisica sperimentale



Non risulta essere mai stata effettuata una ricognizione negli archivi pubblici con lo scopo specifico di reperire la corrispondenza di Garibaldi, ma la letteratura critica segnala (o permette di dedurre) l'esistenza di alcuni epistolari: ad esempio con Carlo Matteucci (1811-1868) e Giovanni Battista Amici (1786-1863). Si cita nel seguito un esempio, con qualche informazione integrativa rispetto a quanto edito.


Alberto Meschiari ha reso noto che nel «Fondo Amici» della Biblioteca Estense di Modena sono conservate sedici lettere di Garibaldi ad Amici, comprese fra l'8 ottobre 1834 e il 10 settembre 1841.1

Amici cita il Nostro in varie lettere. Il 9 marzo 1836 scrive a Giovanni Plana (1781-1864):2

Il mio Circolo di riflessione ripetitore a prismi, è da qualche tempo finito. Io ne sono tanto contento che mi pare d'aver reso un buon servigio alla Scienza. Ora vado ad occuparmi della descrizione di questo nuovo strumento. Il S.r Prof.e Garibaldi di Genova mi espresse il suo desiderio e quello dell'ammiraglio di introdurlo nella Marina di S. M. invece del sestante; ora mi ripete la domanda d'aver almeno uno di questi cerchi avanti che la flotta passi nell'Oceano. Io mi tengo molto onorato da tale commissione e probabilmente farò nella prossima primavera una corsa a Genova per mostrarne l'uso a quegli Ufficiali.3

Il 19 marzo informa il fratello Pietro, che il suo nuovo strumento ha destato un vivo interesse nell'ammiraglio Giorgio Andrea Des Geneys (1761-1839):

Il mio Circolo nuovo ripetitore prismatico è riuscito tanto bene, che mi pare aver reso un vero servigio alla Navigazione. Fra' miei lavori io sento per questo una certa predilezione. Ora mi occupo della descrizione da pubblicarsi forse nella Società Italiana. Ma il primo istrumento di tale specie sarà usato nella Marina del Re di Sardegna, che si prepara per una campagna nel grande oceano. Probabilmente lo porterò a Genova io stesso nel maggio prossimo. L'Ammiraglio avrebbe desiderato uno de' miei cerchi in tutte le navi, ma per ora il tempo non mi permette di far tanto lavoro.4

La "descrizione" citata nelle due lettere è stata ricevuta dalla Società Italiana delle Scienze il 6 maggio.5 Il 21 maggio Amici scrive al fratello:

Il mio viaggio... aveva per iscopo principale la pratica in mare del mio nuovo istrumento. I risultamenti ottenuti non potevano riescire più soddisfacenti, ed io sono contentissimo del mio lavoro.6

Il Ministero di Guerra e Marina rimane così soddisfatto della sperimentazione e del dono di due prototipi da parte di Amici, che il 22 agosto gli comunica il conferimento della "decorazione dei Santi Maurizio e Lazzaro".7 La donazione è divulgata il 22 ottobre 1836 dalla Gazzetta di Genova.8

La campagna oceanica cui accenna Amici è iniziata il 5 agosto 1836, quando la fregata Euridice è salpata da Genova con destinazione Montevideo; ritorna al porto di partenza più di sedici mesi dopo. Gli obbiettivi assegnati dall'Accademia delle Scienze di Torino sono ambiziosi, ma i compiti della missione sono essenzialmente politici ed economici: i risultati scientifici sono modesti. Garibaldi ha giocato una parte di rilievo nella sperimentazione dello strumento di Amici da parte della Marina sarda, in virtù del suo ruolo di docente di Matematiche e navigazione alla Regia Scuola di Marina; in tale ambito fonda, nel 1841, un osservatorio astronomico.

Nel 1847, però, veniamo a sapere da una lettera ad Amici di un ufficiale di marina, Ulisse Isola, che uno di questi strumenti "è pressoché sempre rimasto in obblio" nel fondo di un armadio dell'Osservatorio della Regia Scuola di Marina, in cui Isola insegna Geometria.9


Elaborazione originale da fonte esterna

Figura 1 – Il circolo di riflessione a prismi di Amici 10




Il sottotenente di vascello Isola ci informa, nella stessa lettera ad Amici del 19 giugno 1847, che i genitori di Garibaldi, morto un anno prima, non avevano scritti o corrispondenza pertinente.11 Ciò conferma che il suo archivio professionale doveva essere conservato nel Gabinetto di fisica o nel vicino Osservatorio meteorologico dell'Università, dove gli spazi erano comunque molto ristretti. La sorte di tale materiale è ignota, ma una lettera a Garibaldi, sconosciuta alla letteratura critica, fa pensare che l'archivio sia stato disperso, ma non del tutto distrutto. La lettera è qui edita per la prima volta.


Lettera inedita

Figura 2 – Lettera dei costruttori Pixii a Giacomo Garibaldi (20 maggio 1844) - recto


Lettera inedita

Figura 3 – Lettera dei costruttori Pixii a Giacomo Garibaldi (20 maggio 1844) - verso


N.° [assente]Paris, 20 Mai 1844.

On vous prié d'affranchir
lorsqu'on ne demande que des
prix ou des renseignemens.
Pixii, Père et Fils, Succes.rs de Dumotiez Ingénieur
Breveté, Constructeurs d'Instrumens de Physique, Chimie,
Optique et Mathématiques, Rue de Grenelle S.t Germ.n N.° 18.
Ci-devant, Rue du Jardinet.

     Monsieur

     Nous avons l'honneur de vous prévenir que le 10 Mai nous avons remis au roulage ordinaire et pour vous parvenir en quarante jours de route, à raison de 21 francs les 50 Kilog.es une caisse à votre adresse, marquée •JG• et contenant les instruments que vous nous avez commandée et dont nous espérons que vous serez satisfait.

     Les N.os 533 et 534 (anche libre et anche battante) [nota aggiunta al bordo sinistro] se trouvant compris dans la collection de tuyaux N.° 514, nous ne les avons pas mis une seconde fois.

     Nous n'avons pas non plus envoyé l'appareil Savart, composé de 5 lames parallèles, &.ª N.° 570, parce qu'il ne remplit pas le but qu'on se propose.

     Nous vous prions Monsieur d'excuser la longueur du temps apporté à faire cette envoi, retard causé en partie par maladie, une autre fois nous expedirons plus promptement.

     Dans l'espoir que vous voudrez bien nous continuer vos demandée

Nous avons l'honneur d'être Monsieur
Vos très humbles et Dévoués Serviteurs
Pixii & fils.


[Al verso l'indirizzo del destinatario]

Monsieur J. Garibaldi, / Professeur de physique / À l'Université / de Gênes, / (Sardaigne).

[Memorandum di Garibaldi]

     M.rs Pixii
Lettera di avviso della spedizione delle macchine di acustica. La fattura delle quali è annessa al mandato. Spedita per pagamento, il 10 Luglio 1844, una cambiale sopra i SSri Paccard Dufour etc. data dal Sigr Pellegrini più un assegno pagabile a vista dal Sr Rey Librajo di L. 25 preso dal Sigr Beuf 12



Il catalogo di quanto tuttora conservato al Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova comprende, in effetti, vari strumenti di acustica, tra cui una sirena di Charles Cagniard de Latour (1777-1859), per la misura della frequenza di un suono: è stata fabbricata proprio dai Pixii e assegnata al secondo quarto dell'Ottocento;13 dovrebbe quindi essere uno degli strumenti spediti in questa occasione da Parigi, ma il peso della cassa è ben superiore. Il cenno all'apparecchio di Félix Savart (1791-1841), utilizzato proprio per misurare la frequenza sonora (proporzionale alla frequenza di rotazione di una ruota dentata, che urta contro una laminetta metallica fissa, mettendola in vibrazione), sembra confermare lo scopo di parte degli strumenti ordinati ai Pixii. Questi, però, non erano solo di misura: riguardavano anche la produzione di suoni, come dimostra il riferimento alle ance e ai tubi o canne d'organo.

Gli apparecchi devono essere, di fatto, ancora identificati, ma è possibile fare qualche ipotesi in base al catalogo Pixii et fils del 1845. Si sottolinea che i numeri dei lotti in catalogo non corrispondono a quelli citati nella lettera. Nella lista che segue il primo numero, in nero, è quello del catalogo citato; il secondo, in rosso, è quello della lettera.14

  1. = 514 ? – Mantice a soffietto con tubi sonori – "Soufflet à pédale, avec assortiment de tuyaux montés sur un sommier, d'après la méthode de M. Biot . . . 400 francs".15

  1. = 533 ? – Ancia libera – "Une anche libre, montée dans un long porte-vent vitré, surmonté d'un cornet d'harmonie en chêne, plus un cornet court et large qu'on peut substituer au grand, pour montrer la différence du timbre . . . 20 et 25 francs".16

  1. = 534 ? – Ancia battente – "Une anche battante, montée de même, sonnant la même note et portant les mêmes cornets . . . 18 francs".17

  1. [strumento non citato nella lettera]Sirena di Cagniard-Latour – "La sirène acoustique de M. Cagniard-Latour, avec un compteur . . . 70 francs".18

  1. = 570 ? – Apparecchio di Savart – "Grand appareil à roues dentées de Savart, monté sur un fort banc en chêne, avec compteur, barre de fer, etc. . . . 700 francs".19




1 Le lettere sono conservate nella cartella 471 del Fondo. A. Meschiari, "Fisici e astronomi nella Corrispondenza di Giovanni Battista Amici. Sul circolo di riflessione a prismi nella spedizione antartica di James Clark Ross", in Atti del XX Congresso Nazionale di Storia della Fisica e dell'Astronomia, Napoli, 1-3 giugno 2000 (Napoli, SISFA, 2001), p. 182 Link esterno SISFA. Su Amici: G. Abetti, "Amici, Giovanni Battista", Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 2 (Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1960), ad vocem Link esterno DBI.

2 Su Plana si veda la scheda biografica in Link esterno Astronomi in Italia dall'Unità ai nostri giorni.

3 Meschiari (2001), Opera citata, p. 182. A. Meschiari, a cura di, "Corrispondenza di Giovanni Battista Amici con Giovanni Plana", Nuncius, 15 (2000), n. 1, p. 318. Un breve estratto della lettera era già stato reso noto da: F. Palermo, "Sulla vita e le opere di Giovanni Battista Amici", Bullettino di bibliografia e di storia delle scienze matematiche, 3 (Roma, 1870), p. 208.

4 Meschiari (2001), Opera citata, p. 183.

5 G. B. Amici, "Descrizione di alcuni istrumenti da misurare gli angoli per riflessione", Memorie di Matematica e di Fisica della Società Italiana delle Scienze residente in Modena, 21 (1837), parte seconda, pp. 142-174 Link esterno Internet Archive (per Natural History Museum Library, London).

6 Meschiari (2001), Opera citata, pp. 183-184.

7 Ibidem, p. 185.

8 Palermo (1870), Opera citata, p. 208.

9 Meschiari (2001), Opera citata, pp. 190-191. Altri lavori sulla corrispondenza di Amici sono citati, in questa sezione di Urania Ligustica, tra le fonti secondarie; sono collegati all'Edizione Nazionale delle Opere e della Corrispondenza di Giovanni Battista Amici Link esterno Scuola Normale Superiore. Isola Ulisse è effettivamente sottotenente di vascello (es. Calendario del 1847, p. 389), ma non sembra mai figurare nel corpo docente - controllare. Forse era un ripetitore. .....

10 L'immagine è tratta da Amici (1837), Opera citata, tav. V fuori testo. Allo stesso strumento, inquadrato storicamente, è dedicata una pagina specifica del sito curato dalla Link esterno Scuola Normale Superiore. In essa è riprodotto l'esemplare conservato all'Istituto Idrografico della Marina, che presenta alcune varianti rispetto all'incisione da cui è stata estratta la figura 1 qui proposta.

11 Meschiari (2001), Opera citata, pp. 190-191.

12 L'autore della lettera dovrebbe essere Nicolas Constant Pixii (1776-1861); il figlio Antoine-Hippolyte Pixii (1808-1835) è mancato assai giovane. Lettera in collezione privata, 208 x 266 mm. La lettera comprende parti a stampa, standard, e altre scritte a penna. Le condizioni di conservazione sono buone, a parte lo strappo, in corrispondenza del sigillo di ceralacca, causato a suo tempo dall'apertura della missiva.

13 G. Boato, G. Bruzzaniti, Strumenti nella Fisica dell'Ottocento (Genova, Sagep, 1993), schede nn. 1-8 alle pp. 31-32; cfr. p. 19.

14 A. H. Pixii, N. C. Pixii, Catalogue des principaux instruments de physique, chimie, optique, mathématiques, et autres à l'usage des sciences, qui se fabriquent chez Pixii, père et fils, successeurs de Dumotiez (Paris, Imprimerie de Bachelier, 1845) Link esterno Le Conservatoire numérique des Arts & Métiers. In questa edizione del catalogo, gli strumenti di acustica hanno i nn. 551-615, alle pp. 32-36.

15 Ibidem, p. 32.

16 Ibidem, p. 34.

17 Ivi.

18 Ivi.

19 Ibidem, p. 35.



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