Industria e astronautica

Industria e astronautica in Liguria

Cesare Morais

Progettista di sistemi ottici


*UL home


Elaborazione originale da fonte esterna

Figura 1 – L'ing. dott. Cesare Morais (Genova Sestri, 1953)


L'interesse per Morais è nato, in questa sede, durante lo studio *UL Ottiche San Giorgio.
Ulteriori stimoli sono venuti dal progetto accennato in *UL Fisici dell'Università di Genova.



Cesare Mòrais nasce a Milano da Umberto Morais, in un anno ancora da precisare (1928b).

Nell'anno accademico 1926/1927 si laurea in Ingegneria navale e meccanica alla Regia Scuola Superiore Navale di Genova (1997a).

Nel 1927 figura tra i "Laureati che hanno superato l'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di ingegnere": non nell'elenco della Regia Scuola di Ingegneria Navale di Genova, bensì in quello della Regia Scuola di Ingegneria di Napoli (1928b).

Viene subito assunto dalla società San Giorgio, di Genova Sestri, e inviato a Firenze a seguire il primo corso di specializzazione ottica, organizzato dal R. Istituto Nazionale di Ottica (1978a). La San Giorgio aveva iniziato a produrre telemetri per l'artiglieria intorno al 1911 (*UL Ottiche San Giorgio). Il RINDO è stato fondato nel 1927 (1962a) ed è diretto da Vasco Ronchi (1897-1988) Link esterno DBI (Brenni 2017). Il corso inizia ad Arcetri il 6 gennaio 1928 (1979a).

Quanto meno dal 1928 è iscritto alla Associazione Ottica Italiana (1928a).

Rientrato a Genova, approfondisce ulteriormente il calcolo ottico e diventa in breve tempo il principale progettista delle ottiche San Giorgio (1937a, 1939a, 1977a, 1978a, 2005a).

Nel 1929 la San Giorgio crea l'Ufficio Calcoli Ottici e gli pone a capo Morais: vi rimarrà fino al 1954 (1937a, 1939a, *UL Ottiche San Giorgio).

È aiuto volontario all'Istituto di Fisica della R. Università di Genova dal 1932 fino ad almeno il 1943 (1932a, 1932b, 1933a, 1934a, 1935a, 1937a, 1939c, 1940a, 1941a, 1943a, 1943e). L'Itituto è diretto da Augusto Occhialini (1878-1951) Link esterno DBI (Gariboldi 2013). In tale periodo l'attività di Morais deve necessariamente concentrarsi in San Giorgio, ma riesce, al contempo, a frequentare l'Istituto di Fisica (1951a).

Alla fine del 1945 è eletto nel nuovo consiglio direttivo dell'Associazione Ottica Italiana (1946a).

Nel 1948 tiene un corso di Ottica geometrica e calcolo di sistemi ottici all'Istituto di Ottica «Daza de Valdés» (1950a), fondato due anni prima a Madrid Link esterno IO-CSIC (30/4/2018). È considerato il "proyectista de óptica más destacado de Italia" (1950a). Il soggiorno spagnolo risulta assai proficuo e sarà ricordato in un lavoro di ricerca a lui dedicato (1986a).

Il 19 gennaio 1951 è chiamato a far parte della Commissione italiana di ottica, ricostituita per decreto dal CNR (1951b).

Il 6 novembre 1951 commemora Occhialini a Firenze (1951a, 1952a).

Nel 1952 figura ancora come "Capo Ufficio Calcolo della S.p.A. San Giorgio - Genova-Sestri P." in articoli apparsi negli Atti della Fondazione Giorgio Ronchi.

Alla fine del 1952 o all'inizio dell'anno successivo fornisce le informazioni necessarie per un articolo su Civiltà delle macchine, in cui appare anche il ritratto alla scrivania, in testa a questa pagina; l'articolo è trascritto in *UL Ottiche San Giorgio.

Negli anni dal 1954 al 1956, l'Istituto per la Riconversione Industriale costringe la San Giorgio a tagliare l'intero ramo ottico a favore di altre aziende del gruppo: la Filotecnica Salmoiraghi di Milano e le Officine Galileo di Firenze (*UL Ottiche San Giorgio, 1956a). Nel 1954 opera in Salmoiraghi (1994a). La ristrutturazione estenuante e draconiana delle aziende ottiche IRI lo inducono a partecipare al concorso per la cattedra di Calcolo ottico bandito dall'Istituto Nazionale di Ottica: lo vince senza alcuna concorrenza e si trasferisce a Firenze (1979a).

Dal 1965 è socio dell'Accademia toscana di scienze e lettere «La Colombaria» Link esterno Colombaria (29/4/2018); dai relativi Atti e memorie risulta socio residente almeno fino al 1970 e non residente dal 1973 al 1985: in questo secondo periodo abita nella delegazione genovese di Pegli, in via Arrigo Boito 7. Si noti che risiedeva a Genova Pegli, o nella vicina frazione di Multedo, anche prima di trasferirsi a Firenze (1934b, 1943a).

Il 23 maggio 1967 chiede, insieme a Ronchi, il brevetto per un apparato retrovisore per veicoli Link esterno Google Patents (30/4/2018).

Il 31 gennaio 1971 "essendo prossimo allo scadere del suo periodo di servizio presso l'Istituto [Nazionale di Ottica], si è dimesso, per dedicarsi ai suoi studi preferiti libero da ogni dovere professionale" (1971a).

Muore presumibilmente nel 1985 o nel 1986 (1986a).




Sulla pronuncia del cognome. Marco Scardìa, che ha ereditato da Glauco de Mottoni il telescopio rifrattore ∅ 200 mm, mi ha ricordato in una comunicazione privata (31/12/2020), che de Mottoni pronunciava Morais come si legge, vale a dire i quasi equivalenti "Mòrais" o "Moràis". Si senta anche come la senatrice Liliana Segre pronuncia il cognome di una famiglia deportata e uccisa ad Auschwitz nel documentario Link esterno Binario 21 (2023). Le vittime, collegate ai Morais, delle leggi razziali sono elencate in Link esterno CDEC Digital Library. Finora non sono però emersi elementi sulla persecuzione del Nostro, a differenza di quanto già chiarito in Urania Ligustica per Gino Fanno.




Pubblicazioni


Non è per ora qui compresa la letteratura grigia.
È nota l'esistenza di contributi rilevanti rimasti inediti
(1962a).


  1. "Applicazione pratica della funzione eiconale al calcolo degli obbiettivi", Il Nuovo Cimento, serie 7ª, 7 (1930), n. 4, pp. LXXXI-CIX; scheda bibliografica articolo Link esterno Jahrbuch Database (27/4/2018).

  2. "Note sull'obbiettivo astronomico", Il Nuovo Cimento, serie 7ª, 8 (1931), n. 7, luglio, pp. CLIII-CLXXVIII Link esterno Springer (1/4/2018); riassunto di J. Picht Link esterno Jahrbuch Database (27/4/2018).

  3. "L'aberrazione sferica e cromatica delle lamine a facce piane e parallele", Bollettino della Associazione Ottica Italiana, 5 (1931), n. 5, pp. ??; scheda bibliografica rivista Link esterno OPAC SBN (28/4/2018).

  4. "Alcune applicazioni delle formule del Seidel" [1a parte], Bollettino della Associazione Ottica Italiana, 6 (1932), n. 5, settembre, pp. ??.

  5. "Alcune applicazioni delle formule del Seidel" [2a parte], Bollettino della Associazione Ottica Italiana, 7 (1933), n. 1, febbraio, pp. ??.

  6. "Alcune applicazioni delle formule del Seidel" [3a parte], Bollettino della Associazione Ottica Italiana, 7 (1933), n. 4, pp. ??.

  7. "Studio della caustica e dell'onda luminosa nei sistemi affetti da aberrazione sferica semplice", Atti della Società Ligustica di Scienze e Lettere, serie 2ª, 12 (1933), pp. 241-280; riassunto di J. Picht Link esterno Jahrbuch Database (27/4/2018).

  8. "Dimostrazione del teorema di Malus-Dupin col metodo vettoriale", Bollettino della Associazione Ottica Italiana, 8 (1934), n. 1, pp. ??.

  9. "Il teleinclinometro «Montauti»", Bollettino della Associazione Ottica Italiana, 8 (1934), n. 4-5, agosto-ottobre, pp. ??.

  10. "L'equazione del Mossotti nel calcolo degli obbiettivi da binocolo", in Atti della prima riunione dell'Associazione Ottica Italiana. Firenze, 21-24 maggio 1934, a cura di G. Giotti, pp. ??; fa parte di: Annuario 1934-35 (Associazione Ottica Italiana, 1934), 518 pp; scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN (30/4/2018) – cfr. 2005a.

  11. "Il calcolo del tripletto incollato", Ottica, 1 (1935-1936), n. 1, p. 41; scheda bibliografica rivista Link esterno OPAC SBN (28/4/2018).

  12. "Studio dell'aberrazione sferica del 5° ordine", Ottica, 1 (1935-1936), n. 2, p. 143.

  13. "Il calcolo dell'obbiettivo apocromatico", Ottica, 1 (1935-1936), n. 3-4, luglio-ottobre, p. 240.

  14. "Sull'aberrazione sferica del 5° ordine dei sistemi centrati", Atti della Reale Accademia nazionale dei Lincei. Rendiconti della Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, serie 7ª, 13 (1936), pp. 933-939; riassunto di J. Picht Link esterno Jahrbuch Database (27/4/2018).

  15. "I sistemi a riflessione", Ottica, 2 (1936-1937), n. 1, p. 28.

  16. "Considerazioni sul coma dei sistemi ottici", Ottica, 3 (1937-1938), n. 1, gennaio, pp. 1-12; scheda bibliografica estratto Link esterno OPAC SBN (27/4/2018).

  17. "Nuovo metodo di calcolo dell'obbiettivo triplo a lenti incollate", Ottica, 3 (1937-1938), n. 3, luglio, p. 176.

  18. "Metodo generale per lo sviluppo e lo studio delle aberrazioni nei sistemi ottici", Ottica, 5 (1939-1940), pp. 80-94; riassunto di J. Picht Link esterno Jahrbuch Database (27/4/2018).

  19. "Metodo generale per lo sviluppo e lo studio delle aberrazioni nei sistemi ottici", in Atti del II° Congresso dell'Unione Matematica Italiana, Bologna, 4-6 Aprile 1940 (Gubbio, Società tipografica Oderisi, 1941), pp. 628-645; riassunto di J. Picht Link esterno Jahrbuch Database (27/4/2018).

  20. "Considerazioni sulla costruzione degli specchi parabolici", Ottica, 6 (1940-1941), pp. 1-5; riassunto di M. Zacharias Link esterno Jahrbuch Database (27/4/2018).

  21. "Considerazioni sulle onde luminose di rivoluzione", Ottica, 6 (1940-1941), p. 116.

  22. "Considerazioni sulle lastre piane e parallele", Ottica, 8 (1943), n. 3, 7 pp.; scheda bibliografica articolo Link esterno Museo Galileo (6/5/2018).

  23. "Calcolo di avanprogetto degli specchi dei proiettori", Ottica, 8 (1943), n. 3, pp. 210-215; scheda bibliografica articolo Link esterno Museo Galileo (6/5/2018).

  24. "Consideraciones sobre el coma y sobre la aberración del seno", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 44 (1948), pp. 149-164.

  25. "Consideraciones sobre la aberración esfero-cromática", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 44 (1948), pp. 165-174.

  26. [Coautore] J. Casas, "Distribución de luz en un plano de frente en presencia de aberración esférica de tercer orden", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 44 (1948), pp. 305-318; scheda bibliografica rivista Link esterno Real Academia Nacional de Farmacia (28/4/2018).

  27. [Coautore] A. Durán, "La elección de vidrios en los objetivos acromáticos" [The choice of glasses for achromatic objectives], Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 44 (1948), luglio-agosto, pp. 403-408.

  28. [Coautore] M. Egües, "Las aberraciones de noveno orden y su comparación con las de órdenes superiores", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 44 (1948), pp. 523-556.

  29. "Nuevo método de cálculo de rayos oblicuos cualesquiera", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 44 (1948), pp. 567-578.

  30. "Tolleranze dell'aberrazione sferica" [Tolerance of spherical aberration], Ottica, nuova serie, 3 (1949), n. 3-4, pp. 21-48.

  31. "Tolerancias de la aberración esférica", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 45 (1949), pp. 27-66.

  32. "Las aberraciones de septimo orden" [The aberrations of the seventh order], Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 45 (1949), maggio-giugno, pp. 223-246.

  33. [Coautore] A. Martín-Tesorero, "Aberración de onda y tolerancias en la aberración esférica" [Wave aberration and tolerances in spherical aberration], Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 46 (1950), pp. 231-238.

  34. "Consideraciones sobre las superficies asféricas de revolución", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 46 (1950), pp. 159-196.

  35. "Le aberrazioni del settimo ordine. Loro numero, forma e studio comparativo colle aberrazioni del 3° e 5° ordine", Ottica, nuova serie, 5 (1951), n. 3-4, pp. 63-77.

  36. "Considerazioni sul telescopio di «Schmidt»", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 6 (1951), n. 3, pp. 137-153; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – From the general expressions of the third order aberrations, simple conditions are derived for their corrections in some particular cases of Schmidt telescope. A numerical example is given. The meridional curve of the aspherical surface of the plate is investigated as the locus of the centres of the circles, whose envelope is the wave-surface. The sine condition is satisfied by locating the plate in a suitable position. This also is illustrated by a numerical example. For a complete study of off-axis errors it would be necessary to consider higher order aberrations, but this has not been done in the present paper.
    Riassunto – Partendo dalle espressioni generali delle aberrazioni del terz'ordine si ricavano semplici condizioni per cui si annullano tutte le aberrazioni del terz'ordine in alcuni casi particolari del telescopio di Schmidt. Si dà un esempio numerico. Si passa quindi a studiare l'equazione parametrica della curva meridiana della superficie asferica della lamina come luogo dei centri delle circonferenze il cui inviluppo è la superficie d'onda di cammino ottico nullo, e si corregge l'aberrazione del seno ponendo la lamina in posizione opportuna. E' dato un esempio numerico. Per uno studio completo degli errori fuori dell'asse occorrerebbe considerare le aberrazioni di ordine superiore, con particolare riferimento alla sferica di campo ed alle aberrazioni asimmetriche del quinto ordine e degli ordini superiori, ciò che non è stato fatto nel presente studio.

  37. "Raffaello Augusto Occhialini" [necrologio], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 6 (1951), n. 6, pp. 369-371 (1951a); scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).

  38. "Consideraciones sobre el telescopio de Schmidt", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 48 (1952), maggio-giugno, pp. 153-170.

  39. "Progetto dei sistemi a doppia riflessione" [Design of double-reflecting systems], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 7 (1952), n. 1, gennaio-febbraio, pp. 19-42; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).

  40. "Considerazioni sulla rotazione dei prismi a riflessione inseriti tra una coppa sferica e l'obbiettivo di un determinato sistema ottico", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 7 (1952), n. 2, pp. 86-96; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – A rectangular prism is located between a spherical glass sheet and an objective lens, so that the resulting system is centred. It is required that the system remains centred when the prism is rotated of an angle α parallel to the plane of reflection. This condition yields a linear relation involving four parameters; two of them determine the axis of rotation. The theory is applied to three particular cases. The parameters must be subjected to a certain limitation, in order to avoid vignetting at the greatest angle of rotation.
    Riassunto – Un prisma retto è inserito tra una coppa rifrangente ed un obbiettivo in modo da costituire un sistema centrato; si vuole che il sistema risulti ancora centrato allorché il prisma ruota di un angolo α attorno ad un asse paralleo agli spigoli non retti del prisma. Si trova che questa condizione equivale, per ciascun valore di α, ad una relazione lineare tra quattro parametri, due dei quali individuano la posizione dell'asse di rotazione. Vengono svolti tre esempi di applicazione, mettendo in evidenza una limitazione che deve imporsi tra i parametri, quando si voglia evitare un'eccessiva diaframmatura per la massima esecuzione del prisma.

  41. "Considerazioni sul progetto iniziale dei gruppi rovescianti formati da due elementi sottili", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 7 (1952), n. 3, maggio-giugno, pp. 177-184; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The preliminary design of an inversion group is characterised by the presence of more variables than are strictly fixed by the problem. The designer can take advantage of them, by imposing some supplementary conditions. One can for instance require that the deviations given by two thin elements of the group be in a definite ratio to each other. The author determines the initial data under the latter condition, in two different ways. He shows in particular how the study of a pancreatic group can be developed.
    Riassunto – Il progetto iniziale di un gruppo rovesciante, senza altra condizione, dà luogo ad una sovrabbondanza di variabili; e questa può venire utilizzata per soddisfare a qualche condizione supplementare: per esempio, che stiano in un detrminato rapporto le deviazioni dei due elementi sottili costituenti il gruppo. L'A. determina gli elementi iniziali sotto questa condizione in due modi; e fa vedere in particolare come si possa svolgere lo studio del gruppo pancratico.

  42. "Determinazioni dei poteri delle lenti costituenti il doppietto ed il tripletto" [Determination of power of lenses in doublets and triplets], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 7 (1952), n. 4, luglio-agosto, pp. 209-220; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – A general method is developed for the determination of the power in a triplet lens, starting from the classical procedure of Berek.
    Riassunto – Viene sviluppato un metodo di calcolo per i poteri delle lenti di un obbiettivo triplo, ispirandosi al classico studio di Berek.

  43. "Proyecto de sistemas con doble reflexión", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 49 (1953), pp. 153-172.

  44. "Determinación de las potencias de las lentes que componen un doblete y un triplete", Anales de la Real Sociedad Española de Física y Química. Serie A, 49 (1953), pp. 217-228.

  45. "Verifica analitica dei sistemi ottici", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 8 (1953), n. 5, pp. 346-352; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Some formulae are given which enable us to perform a merely algebraic calculation of the tracing of skew and meridian rays through an optical system. The author has introduced here a complex variable because the present work has been deduced from a general one where optical aberrations are treated by means of such a variable.
    Riassunto – Viene dato un sistema di formule che si prestano ad un calcolo puramente algebrico del tracciato dei raggi sghembi e meridiani attraverso un sistema ottico. L'A., per un ampio studio delle aberrazioni, ha introdotto l'uso della variabile complessa. Da tale studio è stato tratto il presente lavoro, per il quale la variabile citata non era necessaria.

  46. "Alcune considerazioni sull'anallattismo", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 9 (1954), n. 4, pp. 294-315; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – In the present paper two methods for the anallactic correction of topographic instruments are described, which include as a particular case the Wild condition of anallactism.
    Riassunto – Nel presente studio sono indicati due metodi di correzione anallattica degli strumenti topografici che comprendono, come caso particolare, la condizione di anallattismo del Wild.

  47. "Le isomerie vettoriali nel progetto dei sistemi a duplice riflessione", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 9 (1954), n. 5, pp. 377-381; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Vector calculus can be useful in the design of optical systems. Also vector homographis can be applied. The author deals with two particular cases namely: 1) double reflection systems and 2) basic problems of geometrical optics. The last subject will be extended later with the consideration of aberrations.
    Riassunto – Il calcolo vettoriale può trovare utili applicazioni nello studio dei sistemi ottici ed in particolare a questo riguardo, sono utili le omografie vettoriali. Ho applicato dette omografie a due casi particolari: il primo riguarda il progetto dei sistemi a duplice riflessione, il secondo studia vettorialmente i principali problemi di ottica geometrica. Il secondo caso verrà sviluppato, con particolare riferimento alle aberrazioni, in studi successivi.

  48. "Il calcolo vettoriale e le omografie nel calcolo dei sistemi ottici", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 9 (1954), n. 5, pp. 382-393; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (28/4/2018).

  49. "Dal telescopio di Schmidt all'obbiettivo catadiottrico schermografico", in Atti del I Congresso internazionale di Schermografia. Bormio, Villaggio sanatoriale di Sondalo, 1-3 settembre 1951 (Roma, Tipografia Regionale, 1955), p. 474; scheda bibliografica Link esterno OPAC SBN (6/5/2018).

  50. "Considerazioni sull'avanprogetto di obbiettivi catadiottrici destinati a sistemi ottici a raggi infrarossi", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 11 (1956), n. 1, pp. 48-61; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Optical electronic systems (image-converters) are briefly described which transform infrared rays into visible light, and make night vision possible. Some objectives which are used in these systems are examined and in particular Dr. Bouwers' concentric catadioptrical lenses. The formulae for designing a two-mirror catadioptric system are worked out and a numerical example is given. These formulae are suitable for a first study of a concentric system made either of one lens and one mirror or of one lens and two mirrors.
    Riassunto – Viene data una breve descrizione dei sistemi ottico-elettronici capaci di trasformare le radiazioni infrarosse in radiazioni visibili, rendendo così possibile la visione notturna. Si passano in rassegna alcuni degli obbiettivi usati in questi sistemi con particolare riferimento agli obbiettivi concentrici catadiottrici del Dott. Bouwers. Si svolgono le formule nella loro forma più semplice per lo studio dell'avamprogetto di un obbiettivo catadiottrico formato da due lenti e da due specchi e viene svolto un esempio numerico. Queste formule possono facilmente prestarsi per lo studio iniziale di un obbiettico concentrico formato sia da una lente e uno specchio, sia da una lente e due specchi.

  51. "Alcune considerazioni sulla ricerca dei poteri delle lenti del tripletto secondo il procedimento del Berek", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 11 (1956), n. 2, pp. 146-157; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Following the method indicated by Prof. Berek, some formulae are derived and points of interest to the computer for an initial study of triplets with spaced lenses are discussed.
    Riassunto – Seguendo il metodo indicato dal Prof. Berek vengono ricavate alcune formule e svolte considerazioni utili al calcolatore per lo studio iniziale dell'obbiettivo triplo a lenti distanziate.

  52. "Ricerca grafica del miglior fuoco nei sistemi ottici a grande apertura", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 11 (1956), n. 3, pp. 231-242; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – A method is described for the graphical determination of the best focus of an optical system having spherical aberration of high order. This method consists in deriving the spherical aberration diagram. As an example the method is applied to a projection system of 200 mm focal length and 1/0,7 relative aperture, which has been designed at the Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri. Then the formulae are applied to the known simplest cases of spherical aberration not exceeding the 5th order.
    Riassunto – Viene esposto un metodo per la ricerca grafica del miglior fuoco nei sistemi ottici affetti da aberrazione sferica di ordine superiore. La ricerca si effettua derivando il diagramma dell'aberrazione sferica. Viene svolto un esempio numerico relativo ad un obbiettivo da proiezione di 200 mm di focale e di apertura relativa 1/0,7 calcolato presso l'Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri. Infine le formule trovate vengono applicate ai noti e più semplici casi di aberrazione sferica non superiore al 5° ordine.

  53. "Il doppietto monoindice nelle correzioni cromatiche", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 11 (1956), n. 4, pp. 320-333; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – It is well known that for the design of complex optical systems it is convenient firstly to correct the monochromatic aberrations and then to take into account the chromatism. During this second phase it is often necessary to substitute in the place of a simple lens a doublet made of two glasses having different dispersions, but the same index for the effective wavelength. This doublet is characterized by only one index, and may be useful for the design of an objective presenting a diminution of the secondary spectrum.
    Riassunto – Nello studio dei sistemi ottici complessi conviene, come è noto, correggere le aberrazioni monocromatiche senza preoccuparsi del cromatismo, la cui correzione viene effettuata in un secondo tempo, quando si è già raggiunta una soddisfacente correzione. In questo secondo stadio del lavoro è molte volte necessario sostituire una lente semplice con un doppietto di lenti formate con vetri aventi eguali indici di rifrazione, per la radiazione efficace, ma dispersioni diverse. Questo doppietto monoindice può essere utile per lo studio dell'obbiettivo a spettro secondario ridotto.

  54. "Il telescopio aplanatico a specchi" [Aplanatic mirror telescope], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 11 (1956), n. 5, settembre-ottobre, pp. 404-420; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Some formulae are given for the analytical computation of an aplanatic two-mirror telescope. The equations of the reflecting surfaces are exact to the sixth power of the aperture. A numerical example is also given.
    Riassunto – Vengono date le formule per il calcolo analitico di un telescopio aplanatico formato da due specchi. In sede di approssimazione vengono date le equazioni delle superficie speculari esatte fino alla sesta potenza dell'apertura. Viene inoltre svolto un esempio numerico.

  55. "Considerazioni sui sistemi aplanatici" [Aplanatic systems], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 12 (1957), n. 1, gennaio-febbraio, pp. 45-60; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – It is known that in an aplanatic system the locus of the points P where an incident ray intersects the emergent ray is a circumference. Let B1 and B2 be the intersections of this circumference with the axis of the aplanatic system, and A and A' two conjugated points on the axis. A, A', B1 and B2 form a harmonic group. Starting from this point, the author describes an elementary method for designing a sphero-aspherical lens which is aplanatic at infinity.
    Riassunto – Nei sistemi aplanatici il luogo dei punti di incontro P del raggio emergente e del raggio incidente è, come è noto, una circonferenza. Siano B1 e B2 i punti di incontro di detta circonferenza con l'asse del sistema ottico aplanatico e siano A e A' i punti oggetto ed immagine situati sull'asse. I punti A, A', B1 e B2 formano un gruppo armonico. Si espone un metodo elementare per il calcolo di una lente sfero-asferica aplanatica per l'infinito.

  56. "Progetto ottico di uno spettrografo solare", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 12 (1957), n. 2, pp. 133-150; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023); scheda bibliografica estratto Link esterno OPAC SBN (27/4/2018); scheda bibliografica rivista Link esterno OPAC SBN (27/4/2018).
    Abstract – The article illustrates the results of the computations carried out at the Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri, concerning the optical design of a solar spectrograph for the account of the Osservatorio Astronomico di Arcetri. The optical system, working as a collimator as well as an objective, is formed by two spherical glasses. The small relative aperture of the system made possible the computation of the wave aberration and of the spherical aberration that are 1/5 of the optical tolerance following a merely analytic method. The light distribution on the frontal plane passing through the best focus is examined.
    Riassunto – The article illustrates the results of the computations carried out at the Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri, concerning the optical design of a solar spectrograph for the account of the Osservatorio Astronomico di Arcetri. The optical system, working as a collimator as well as an objective, is formed by two spherical glasses. The small relative aperture of the system made possible the computation of the wave aberration and of the spherical aberration that are 1/5 of the optical tolerance following a merely analytic method. The light distribution on the frontal plane passing through the best focus is examined.

  57. "Considerazioni su di una generalizzazione della formula del Bravais", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 12 (1957), n. 3, pp. 248-254; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – A formula is given which represents a generalisation of the Bravais formula. Some consequences are discussed.
    Riassunto – Viene data una formula che rappresenta una generalizzazione di quella del Bravais e vengono esposte alcune considerazioni conseguenti.

  58. "Note sul sistema ottico formato da una lente semplice e da un doppietto incollato", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 12 (1957), n. 4, pp. 383-387; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The optical system consisting of a simple lens and a cemented doublet, is studied in the third order approximation. The best correction is obtained when the doublet has a very small power.
    Riassunto – Si studia, rimanendo nell'ambito del terzo ordine, il sistema ottico formato da una lente semplice e da un doppietto incollato. Le migliori correzioni si ottengono quando il potere di quest'ultimo è assai debole.

  59. [Coautore] G. Toraldo di Francia, "Considerazioni sull'aberrazione sferocromatica", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 12 (1957), n. 6, pp. 572-575; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – This short paper contains a discussion about the spherochromatic aberration of a cemented doublet, having two glasses with equal refractive index and different dispersion.
    Riassunto – Vengono esposte alcune considerazioni sull'aberrazione sferocromatica del doppietto monoindice.

  60. "Note sul diasporametro", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 13 (1958), n. 1, pp. 59-70; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – A ray entering a diasporameter parallel to its plane of symmetry is deviated in such a way that the emergent ray is not parallel to the same plane. This is due to the fact that the incidence onto the first element of the diasporameter is different from the incidence onto the second element. In the present paper the analytic expressions are given of the angular deviation from the ideal conditions.
    Riassunto – Un raggio incidente parallelo al piano di simmetria di un diasporametro, viene, dal diasporametro stesso, deviato in modo tale per cui il corrispondente raggio emergente non risulta più, in generale, parallelo al detto piano di simmetria. Questo inconveniente è da attribuirsi alla differenza di incidenza sui due elementi del diasporametro. Nel presente studio vengono date le espressioni analitiche degi scostamenti angolari dalle condizioni ideali.

  61. "Ancora alcune considerazioni sul telescopio aplanatico a specchi", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 13 (1958), n. 2, pp. 156-162; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The author studies the problem of a Cassegrain telescope whose reflecting surfaces have the form of quadrics of revolution, with the purpose of correcting perfectly the spherical aberration and the offense against the sine condition. It is very easy to find the specifications of both mirrors by resolving two equations, one of the third order and one of the second order. If the aperture is very great there remain zones of errors, both for spherical aberration and o.s.c. which of course must remain within the requested tolerance. In most cases this residual aberration can be checked analytically in a very rapid way.
    Riassunto – Se si adottano per le superfici speculari del telescopio Cassegrain due quadriche di rivoluzione coll'intento di correggere perfettamente l'aberrazione sferica e l'aberrazione del seno a piena apertura, si possono trovare con molta facilità gli elementi costruttivi degli specchi, risolvendo due equazioni: una di terzo grado ed una di secondo. In presenza di forti aperture relative rimangono in tal caso delle aberrazini zonali, sferica e del seno, che debbono, naturalmente, rimanere nei limiti stabiliti dalle tolleranze ottiche. Nella maggior parte dei casi la verifica di queste aberrazioni residue può essere fatta rapidamente per via analitica.

  62. "Nota sui sistemi ottici concentrici", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 13 (1958), n. 4, pp. 337-356; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The optical systems having a centre of symmetry have not been so widely applied to the refracting instruments as to the reflecting and catadioptric instruments. In the present paper the theory of these systems is summarized. The calculations are performed with the 5th order approximation, in view of the application to the design of a particular kind of photographic lens, which will be published in a following paper.
    Riassunto – I sistemi ottici che ammettono un centro di simmetria hanno trovato molte appplicazioni nel campo degli strumenti a riflessione e catadiottrici, meno nel campo dei sistemi a rifrazione. Nel presente studio ne viene riassunta la teoria; l'approssimazione del calcolo viene spinta fino al 5° ordine, in vista di un'importante applicazione al progetto di un particolare tipo di obbiettivo fotografico, progetto che verrà pubblicato in una prossima nota.

  63. "Considerazioni su di un particolare sistema ottico concentrico", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 13 (1958), n. 5, pp. 462-468; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Starting from the results of the investigation by G. Toraldo di Francia on the perfect concentric systems, the author investigates whether any possible solution exists when the inner core with a continuous index variation is replaced by a lens with a suitable index.
    Riassunto – Partendo dai risultati degli studi di G. Toraldo di Francia relativi al problema matematico del sistema ottico concentrico perfettamente stigmatico, si studia se esistono soluzioni possibili quando al nucleo centrale avente una variazione continua di indice si sostituisce una lente di indice appropriato.

  64. "Riassunto delle applicazioni dei reticoli allo studio delle aberrazioni dei sistemi ottici", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 13 (1958), n. 6, pp. 546-602; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The main results obtained by different authors in the measure of optical aberrations by means of gratings are summarized and synthetized. In particular the methods are given for the evaluation of the first four Seidel sums from the diffraction fringes.
    Riassunto – Nel presente lavoro vengono riassunti ed esposti in forma organica i principali risultati raggiunti da vari Autori sull'applicazione dei reticoli nello studio delle aberrazioni dei sistemi ottici. In particolare vengono suggeriti i metodi per ricavare, dall'esame delle frange, i valori numerici delle prime quattro somme del Seidel.

  65. "Ulteriori considerazioni sul sistema concentrico formato da due sfere di indici n1 ed n2", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 14 (1959), n. 2, pp. 147-158; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – An optical system is considered which consists of a sphere with a spherical core (having index n2 and radius R2 = 1/n2) and a spherical shell (having index n1 and radius R1=1). The spherical aberration is worked out for values of H, very close to 1. The zonal aberration is also worked out for two different values of H, taking S'4=1, where S'4 is the distance of the image from the centre of the system.
    Riassunto – Nel sistema ottico formato da un nucleo sferico centrale di indice n2 e raggio R2=1/n2 e da un guscio concentrico di indice n1 e raggio esterno R1=1, viene studiato l'andamento dell'aberrazione sferica nelle vicinanze della massima apertura (H=1). Si studia inoltre l'andamento della sferica zonale quando, detta S'4 l'ascissa dell'immagine finale contata dal centro del sistema, si imponga la condizione S'4=1 per due aperture arbitrarie H1 e H2.

  66. "Formule di rifrazione attraverso superfici cilindriche", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 14 (1959), n. 3, pp. 255-268; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The trigonometrical test of the tracing of a skew ray through a series of cylindrical surfaces having parallel generatrixes is easily derived from the trigonometrical test of the projection of the ray on a plane perpendicular to the generatrixes.
    Riassunto – La verifica trigonometrica di un raggio sghembo attraverso una serie di superfici cilindriche aventi le generatrici parallele si riduce facilmente alla verifica trigonometrica del corrispondente raggio proiezione su di un piano normale alle generatrici stesse.

  67. "«Modern Geometrical Optics» di M. Herzberger" [recensione?], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 14 (1959), n. 4, pp. 297-374 ??; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (28/4/2018).

  68. "Considerazioni parassiali sul sistema formato da due lenti piano cilindriche incrociate", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 14 (1959), n. 5, pp. 525-534; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – This paper deals with a system consisting of two cylindres so disposed that their plane faces are one in front of the other. The angle between the axes of the two cylinders is taken as a variable. The reported calculations refer to the paraxial regions only.
    Riassunto – Viene studiato, nell'ambito parassiale, il caso di due lenti piano cilindriche, aventi i piani affacciati, quando le generatrici delle rispettive superfici cilindriche formano fra loro un angolo arbitrario.

  69. "Ottica gaussiana dei sistemi a focale variabile", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 14 (1959), n. 6, pp. 635-650; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The present paper deals with a method developed for the computation of all the elements (such as focal lengths and distances) which characterize an optical system with variable focal length; all the possible solutions are taken into account. Further, by introducing the condition that the sum of the inverse of the focal lengths is zero, the conditions required for obtaining lenses which provide a plane field without astigmatism are indicated. Lastly, some numerical examples are reported.
    Riassunto – Viene esposto un metodo che permette la ricerca sistematica di tutti gli elementi, focali e distanze, costituenti un sistema ottico a focale variabile e vengono considerate tutte le possibili soluzioni. Introducendo inoltre, in sede di avamprogetto, la condizione che la somma degli inversi delle focali sia nulla, vengono stabilite le premesse per ottenere obbiettivi che consentano un campo piano ed esente da astigmatismo. Vengono infine svolti alcuni esempi numerici.

  70. "Considerazioni matematiche sulla visione", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 15 (1960), n. 4, pp. 381-420; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The hypothesis is made that the vision of the external world can be represented by elementary mathematical formulae, which satisfy to some fundamental statements based on the condition of continuity. It is thus possible to arrive to some conclusions mainly concerning the monocular vision of the external world. If we apply the same hypothesis to the vision of the sky we arrive to results which generally agree with those found by practical observation.
    Riassunto – Partendo dall'ipotesi che la visione del mondo esterno sia traducibile in formule matematiche elementari, soddisfacenti ad alcune premesse fondamentali dettate dalla condizione di continuità, si deducono alcune conclusioni che riguardano essenzialmente la visione monoculare del mondo esterno. La stessa ipotesi appplicata alla visione del cielo porta a risultati che, in generale, non contrastano con quelli riscontrati nella pratica osservazione.

  71. "Considerazioni sulla rifrazione attraverso una qualunque superficie di rivoluzione", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 16 (1961), n. 5, pp. 543-553; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Simple formulae are derived which describe the path of a luminous ray passing through a surface which shows symmetry of revolution around an axis.
    Riassunto – Vengono date delle semplici formule che permettono di seguire il cammino di un raggio luminoso attraverso una superficie che ammetta simmetria di rivoluzione intorno ad un asse.

  72. "Nota relativa ad una dimostrazione della relazione del seno", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 17 (1962), n. 4, pp. 429-435; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Let us consider a centred optical system; let a skew ray impinge on the i-th surface, the index of the medium being ni; let us indicate by Zi the ordinate of the point where the ray meets the meridian plane, so placed as to form an angle βi with the normal. From the quantity niZicos βi, which is proved to be an invariant throughout the system, the well-known sine relation follows for Zi infinitesimal.
    Riassunto – Dato un raggio sghembo in un mezzo di indice ni sulla i-esima superficie di un sistema ottico centrato, se chiamiamo con Zi l'ordinata del punto di incontro del raggio col piano meridiano e con βi l'angolo che il raggio forma con la normale a detto piano, dalla quantità niZicos βi, che si dimostra essere un invariante attraverso tutte le superficie del sistema ottico, si ricava per Zi infinitesimo, la relazione del seno.

  73. "L'opera di R. G. Boscovich nel campo del calcolo ottico", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 18 (1963), n. 1, pp. 87-101; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (28/4/2018).

  74. "Considerazioni sulle superficie di rivoluzione corrette di aberrazione del seno", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 18 (1963), n. 3, p. 323; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The differential equation is given of the meridional curve of surfaces of revolution free from the sine error. The equation is exactly integrable in some particular cases, which are thoroughly investigated. An optical property of the ellipsoid and paraboloid of revolution is also demonstrated.
    Riassunto – Si dà l'equazione differenziale della meridiana di dette superfici e si studiano i casi particolari in cui essa è integrabile esattamente. Si dimostra una proprietà ottica dell'iperboloide e dell'ellissoide di rivoluzione.

  75. "Considerazioni sul calcolo ottico del Mossotti", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 18 (1963), n. 6, novembre-dicembre, pp. 646-725; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – In the first centenary of the death of Prof. Mossotti, the methods of optical computations developed in his book "New theory of optical instruments" are summarized.
    Riassunto – Nella ricorrenza del primo centenario della morte del prof. Mossotti, vengono esposti, in forma riassuntiva, i metodi di calcolo svolti nel suo trattato: "Nuova Teoria degli Strumenti Ottici".

  76. "Generalizzazione dell'equazione di Mossotti e sue applicazioni", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 19 (1964), n. 3, pp. 323-337; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The equation is studied which must be satisfied by the values of the glasses of a cemented doublet to obtain given values of the spherical and sine aberrations for a given position of the object. The results obtained represent a generalisation of the fifth-order equation studied by Mossotti, relative to the dispersion of the glasses of an aplanatic cemented doublet when the object is at infinity. The results permit a number of applications.
    Riassunto – Si studia l'equazione alla quale devono soddisfare i numeri di Abbe dei vetri di un doppietto incollato sottile e con la pupilla a contatto che debba presentare determinati valori delle aberrazioni sferica e del seno per una prefissata posizione dell'oggetto. I risultati raggiunti rappresentano una generalizzazione dell'equazione di quinto grado studiata dal Mossotti, che lega le dispersioni dei vetri di un doppietto aplanatico per l'oggetto all'infinito e sono suscettibili di notevoli applicazioni.

  77. "Studio generale dei tripletti incollati", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 19 (1964), n. 5, pp. 566-589; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The study of cemented triplets, in the more general case of different glasses, permits to obtain interesting results concerning both the distribution of the powers of the lenses and the systematic research of the best curvatures. The present article deals with the problem of the cemented triplet in its general aspects and gives some very simple formulas relative to the particular case of the outer glasses being equal.
    Riassunto – Lo studio dei tripletti incollati, nel caso generale di vetri tutti diversi, permette di ottenere risultati interessanti sia per quel che riguarda la distribuzione dei poteri delle lenti, sia per quanto si riferisce alla ricerca sistematica delle migliori curvature. Il presente articolo considera appunto il problema del tripletto incollato nel suo aspetto più generale e dà delle formule assai semplici relative al caso particolare di vetri estremi uguali.

  78. "Studio descrittivo di alcune curve ottenute generalizzando il problema del coma" [1a parte], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 20 (1965), n. 2, pp. 153-191; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – In an optical system of revolution affected only by a third order coma, the rays in the image space relative to a given aperture and initially coming from a point object outside the optical axis, determine a ruled surface the sections of which performed with planes normal to the optical axis are Pascal "snails" or cardioids. If, leaving out the argument of optics, the generation of the ruled surfaces is generalized and these are sectioned with planes normal to the straight-line, that in optics is the axis of the system, hypocycloids or epicycloids are obtained. The Pascal "snails" and the cardioids belong to this class of curves as well as other remarkably interesting curves that will be briefly reviewed during the course of the present article.
    Riassunto – In un sistema ottico di rivoluzione affetto dal solo coma del terzo ordine, i raggi nello spazio immagine, relativi ad una data aperura ed inizialmente uscenti da un punto oggetto fuori dell'asse ottico, determinano una superficie rigata le cui sezioni effettuate con piani normali all'asse ottico sono le lumache di Pascal o delle cardiodi. Se, abbandonando il campo dell'ottica, si generalizza la generazione delle rigate e si sezionano queste con piani normali alla retta che nell'ottica è l'asse del sistema, si ottengono delle ipocicloidi o delle epicicloidi. A questa classe di curve appartengono le lumache di Pascal, le cardiodi ed altre curve di notevole interesse che passeremo brevemente in rassegna nel corso del presente articolo.

  79. "Studio descrittivo di alcune curve ottenute generalizzando il problema del coma" [2a parte], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 20 (1965), n. 3, pp. 245-296; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (28/4/2018).

  80. "Su di un obbiettivo costruito dall'Amici secondo la teoria del Mossotti", Physis, 7 (1965), n. 2, pp. 202-210 – cfr. 2005a.

  81. "Studio delle caustiche di rivoluzione", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 21 (1966), n. 1, pp. 68-83; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The equation of the meridian of the caustic of revolution, due to aberrations not superior to the 5th order, is deduced from Clairaut's differential equation. To the study of the caustics is associated the research of the most suitable aperture at which the correction of the spherical aberration is to be performed in order to obtain the best possible focus. This problem, that since long has been solved thanks to Gauss and Kerber's studies, leads in the present paper to the study of a third degree equation the coefficients of which are functions of a parameter.
    Riassunto – L'equazione della meridiana delle caustiche di rivoluzione, dovute ad aberrazione di ordine non superiore al quinto, viene dedotta dall'equazione differenziale di Clairaut. Allo studio delle caustiche è connessa la ricerca dell'apertura più conveniente alla quale si deve effettuare la correzione dell'aberrazione sferica al fine di ottenere il miglior fuoco possibile. Tale problema, che ha avutto da tempo soluzione per merito degli studi di Gauss e di Kerber, conduce nella presente trattazione, allo studio di un'equazione di terzo grado i cui coefficenti sono funzioni di un parametro.

  82. "Attilio Colacevich's centered systems and Maksutov's «Meniscus Systems»" [1a parte], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 23 (1968), n. 5, pp. 683-716; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The system of computing followed by Colacevich in designing catarefracting astronomical systems with spherical symmetry is indicated and a method of computing is developed which allows to consider Maksutov's meniscus systems as a natural derivation from the concentric systems.
    Riassunto – Viene indicato il sistema di calcolo seguito dal Colacevich nel progetto di sistemi astronomici catarifrangenti a simmetria centrale, e viene sviluppato un metodo di calcolo che permette di considerare i sistemi a "menisco" del Maksutov come una naturale derivazione dai sistemi concentrici.

  83. "Attilio Colacevich's centered systems and Maksutov's «Meniscus Systems»" [2a parte], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 23 (1968), n. 6, pp. 845-865; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (28/4/2018).

  84. "Nota sul progetto di un obbiettivo per l'Osservatorio di Merate", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 24 (1969), n. 6, pp. 855-886; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The criteria followed for the design of a lens with reduced secondary spectrum, for the Merate Observatory, are related. The results obtained in the correction studying the residuals of aberration of the refracted waves are discussed.
    Riassunto – Vengono esposti i criteri seguiti nel progetto di un obbiettivo con spettro secondario ridotto, destinato all'Osservatorio di Merate, e vengono discussi i risultati ottenuti nella correzione studiando i residui di aberrazione delle onde rifratte.

  85. [Coautori] K. E. Kissell, A. Righini, G. Righini, "An optical system for monochromatic photography of the electron corona", Applied Optics, 9 (1970), n. 12, pp. 2620-2625 Link esterno OSA Publishing (28/4/2018).

  86. "Alcuni cenni storici sull'obbiettivo astronomico", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 26 (1971), n. 4, pp. 555-589; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – In 1873 Abbe formulated the sinus condition, which, if satisfied, guarantees the stability of the correction for all the points of the object plane around the axis. The spherical aberration was the only aberration known before that date. Now, in order to render fully determined the problems concerning astronomical achromatic (double) lenses, a further condition is needed. The present work aims at reviewing the methods adopted by various authors for the design of the above said optical systems. In addition, it is shown that a lens is free from sinus aberration, provided its spherical aberration is corrected both for a point located on the axis, at infinity, and for a point the distance of which depend on focal length and on Petzval curvature of the lens itself.
    Riassunto – Fino a che, nel 1873, non venne scoperta da Abbe la condizione del seno che, una volta soddisfatta, assicura la stabilità di correzione per i punti di un piano oggetto nei dintorni dell'asse, l'unica aberrazione monocromatica conosciuta era l'aberrazione sferica. Occorreva pertanto imporre una ulteriore condizione per rendere determinato il problema dell'obbiettivo astronomico acromatico formato con due lenti; nel presente articolo vengono esaminati, appunto, i metodi seguiti da vari Autori nel progetto di tale sistema ottico. Viene inoltre dimostrato che se in un obbiettivo viene corretta l'aberrazione sferica per il punto oggetto sull'asse all'infinito e per un secondo punto la cui prossimità dipende dalla focale e dalla curvatura di Petzval dell'obbiettivo stesso, questo risulta esente da aberrazione del seno.

  87. [Coautori] M. Boggio, M. G. Fracastoro, G. Francese, "Il rifrattore fotografico dell'Osservatorio Astronomico di Torino", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 27 (1972), n. 2, pp. 179-196; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Within the development program of instruments of the Torino Astronomical Observatory, following the astrometric line of research, the new photographic refracting telescope is described, and in particular the design of a triplet objective and the astronomical testing of the instrument, in as much as the field, the magnitude limit and the quality of stellar images are concerned.
    Riassunto – Nel quadro del piano di potenziamento strumentale dell'Osservatorio astronomico di Torino, secondo l'indirizzo di ricerca astrometrico, viene descritto il nuovo telescopio rifrattore fotografico e in particolare il progetto dell'obbiettivo a tre lenti, e il collaudo astronomico dello strumento, per quanto concerne il campo, la magnitudine limite e la qualità delle immagini stellari.

  88. "Sull'obbiettivo del Taylor", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 27 (1972), n. 2, pp. 287-304; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The present paper deals with a method which allows one to estimate the paraxial elements of a Taylor lens, with given focal length, which shows suitable values of Petzval curvature and of both longitudinal cromatism and magnification. Now we have at disposal five parameters: the three powers φ1, φ2, φ3, and the two interdistances between the lenses, that is Δ1 e Δ2. On the other hand, the conditions set are four only. An additional condition is therefore required, in order to render the problem determinate. Last, a sixth condition may be set by assuming as an unknown variable the dispersion of one of the glasses. Several numerical examples are produced.
    Riassunto – Viene esposto un metodo per la ricerca degli elementi parassiali di un obbiettivo del Taylor, di prefissaata focale, che presenti degli opportuni valori della curvatura di Petzval, del cromatismo longitudinale e di quello di ingrandimento. Siccome il numero delle variabili a disposizione, e cioè, i tre poteri φ1, φ2, φ3 e le due distanze Δ1 e Δ2 tra le lenti, supera di un'unità il numero delle condizioni imposte all'obbiettivo, è necessario, per rendere determinato il problema, portare a cinque anche tale numero. Infine una sesta condizione può essere imposta prendendo come ulteriore incognita la dispersione di uno dei vetri. Nella nota sono svolti alcuni esempi numerici.

  89. "I sistemi correttori degli specchi principali dei grandi telescopi astronomici", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 27 (1972), n. 5, pp. 787-815; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – The present work is divided into two parts. The first part deals with the properties of an afocal system consisting of two thin lenses, placed close to one another. They are used to correct the aberrations of the main mirrors of Cassegrain telescopes either corrected for both spherical aberration and coma or corrected only for spherical aberration (that is, the classical Cassegrain type). The second part deals with a correcting system consisting of three thin lenses, their mutual distances (filled in by air) being relatively large. The properties of these devices are discussed. The whole work is based on the hypothesis that both fields and apertures of optical components allow the application of Seidel's formulae.
    Riassunto – Questo studio è diviso in due parti; nella prima vengono trattate le proprietà dei sistemi afocali di due lenti sottili e vicine capaci di correggere le aberrazioni degli specchi principali dei telescopi del tipo di Cassegrain, aplanatici (e cioè corretti di aberrazione sferica e del coma) o no (e cioè di tipo classico Cassegrain, corretti di sola aberrazione sferica). Nella seconda parte viene invece studiato un correttore formato da tre lenti sottili, separate da due intervalli d'aria non trascurabili, e ne vengono messe in evidenza le notevoli proprietà. Tutta la trattazione viene svolta partendo dall'ipotesi che i campi e le aperture delle parti ottiche consentono di ritenere valida e sufficiente l'applicazione delle formule del Seidel.

  90. "Generalizzazione del «Dialyte Problem»", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 28 (1973), n. 4, pp. 613-640; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Abstract – Dialyte Problem is the study of a system composed of two thin lenses which can provide (given the cromatic aberration) a magnification equal to the one provided by a thin lens (or by a thin system) if the distance between the thin lens and the object is equal to the distance between the first lens of the new system and the object. The present note is a generalization of the Dialyte Problem; special care is given to the study of the secondary spectrum.
    Riassunto – Gli inglesi chiamano "Dialyte Problem" lo studio di un sistema di due lenti sottili, capace di dare, per una prescritta correzione cromatica, un ingrandimento eguale a quello di una lente sottile (o di un sistema sottile), nell'ipotesi che la distanza di questa dall'oggetto sia eguale a quella contata dalla prima lente del sistema. La presente nota è una generalizzazione di tale problema con particolare riferimento allo studio dello spettro secondario.

  91. "Considerazioni su un integrale di interesse in ottica", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 32 (1977), n. 3, pp. 513-536; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Riassunto – L'integrale citato nel titolo appare in un articolo sul keratocono semplice pubblicato nel n. 5 - Anno 1975, della Rivista "Luce e Immagini" - Autori: R. Bruscaglioni e S. Stefanacci. A quanto scrivono gli autori, l'integrale in oggetto rappresenta la sezione di una cornea affetta da keratocono semplice che è assimilabile ad una superficie di rivoluzione intorno all'asse delle x. Accettando questa ipotesi abbiamo esteso lo studio della relazione a tutte le curve che possono considerarsi come sezioni meridiane di superficie di rotazione intorno all'asse delle x, estensione che abbiamo fatto con soli intenti matematici e senza alcun riferimento particolare all'oculistica. Abbiamo così dimostrato che l'integrale in oggetto diventa, per k=2, un integrale iperbolico, per k=4 un integrale ellittico ed, infine, per k>4 un integrale iperellittico. Si dimostra anche che per k=2 e per particolari valori del parametro b si ottengono delle quadriche rotonde che, per ben note proprietà ottiche, se considerate come diottri, riproducono stigmaticamente il punto oggetto all'infinito dell'asse di rotazione.

  92. "Sui sistemi di superficie piane riflettenti", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 36 (1981), n. 1-2, pp. 57-82; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (15/3/2023).
    Riassunto – Dopo aver richiamato brevemente le principali nozioni sulle omografie vettoriali, si dimostra che ogni riflessione su di una superficie piana è assimilabile ad una isometria e se ne dà l'espressione. Si studiano in seguito le isometrie relative ai sistemi di due, tre, quattro superficie speculari piane, considerate come il prodotto delle singole isometrie relative a ciascuno specchio. In particolare l'isometria relativa ad un diedro riflettente viene espressa sotto la forma canonica che meglio si presta al progetto dei sistemi a duplice riflessione.




1928a  –  [Elenco dei soci], Bollettino della Associazione Ottica Italiana, 2 (1928), p. 5.
"[...] 393 Riccobono Giuseppe. 394 Morais Cesare. 395 Asciutti Alfredo [...]".

1928b  –  "Elenchi dei laureati che hanno superato l'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di medico-chirurgo, di chimico, di farmacista, di ingegnere e di architetto nella sessione dell'anno 1927", Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, 69 (1928), n. 179, 2 agosto, p. 3648.
"[...] 125. Morais Cesare, di Umberto da Milano [...]".

1937a  –  [Direttivo dell'associazione], Bollettino della Associazione Ottica Italiana, 11 (1937), p. 140.
"Ing. CESARE MORAIS / Capo dell'Ufficio Calcolo Ottico della Soc. An. [Società Anonima] S. Giorgio, Genova-Sestri".

1939a  –  [Direttivo dell'associazione], Bollettino della Associazione Ottica Italiana, 13 (1939), p. 118.
"Ing. CESARE MORAIS / Capo dell'Ufficio Calcoli Ottici della Soc. An. S. Giorgio, Genova-Sestri".

1946a  –  "Il nuovo consiglio dell'Associazione Ottica Italiana", La voce dei lavoratori. Giornale di fabbrica delle Officine Galileo, 2 (1946), n. 1-2, gennaio-febbraio, p. 1 Link esterno Fondazione Lavoratori Officine Galileo File PDF (1/5/2018).
"È nota la crisi in cui venne a trovarsi l'Associazione Ottica Italiana dopo la liberazione. Dopo la nomina di un Commissario, nella persona del Prof. Sansone e di un Comitato di riordinamento, durante il 1945 fu elaborato un nuovo statuto, inviato a tutti i soci e approvato per referendum; alla fine del 1945 si provvide anche all'elezione del nuovo consiglio, che in questi giorni, dopo l'approvazione del Ministero della Pubblica Istruzione è entrato in funzione; esso è risultato così composto   Presidente Prof. Tieri, Vice presidente Ing. G. Martinez; Segretario Ing. M. Di Jorio; Tesoriere Prof. Giotti; Consiglieri: Ing. Ceneri, Sig. Frusoni, Ing. Morais, Dott. Musco. Al nuovo consiglio che avrà la durata di un anno, si presentano grandi e gravi problemi per la vita dell'Associazione e per la rinascita dell'ottica Italiana, ma esso si dichiara animato dai più seri propositi, e noi gli auguriamo il più pieno successo".

1950a  –  "Memoria de los trabajos del Patronato «Alfonso el Sabio», de Matématica, Física, y Química... Instituto «Daza de Valdés», de Óptica", in Memoria 1948 (Madrid, Consejo Superior de Investigaciones Cientificas, 1950), pp. 232, 234 Link esterno IO-CSIC File PDF (30/4/2018).
"[P. 232] Se aprovechó la circunstancia del Curso de Optica Geométrica, dado durante 1948 por el Dr. Ing. Cesare Morais, para solicitar de él la orientación necesaria en los temas sobre los que la larga experiencia del proyectista de óptica más destacado de Italia podía dar la iniciación más adecuada. Esta colaboración motivó varios trabajos del Dr. Ing. Morais, unos firmados por él solo y otros en colaboración con miembros del Instituto, en los que se han dado a conocer criterios que, posteriormente, han servido para los cálculos.
Concretando, la labor realizada puede resumirse del siguiente modo: Se han calculado completamente los objetivos en seco hasta cuarenta aumentos, estando en curso de cálculo el de sesenta seco y sesenta de inmersión; un objetivo apocromático para colimador con apertura 1:10 y otro con apertura 1:8,5; está en curso de cálculo un objetivo de proyección, apertura 1:3,5 para aparato lector.
Se ha calculado también un proyector oftalmológico siguiendo las instrucciones del Dr. López Enríquez, Jefe de la Sección de Optica Oftalmológica. Este instrumento presenta grandes ventajas sobre los análogos conocidos, ya que permite medidas precisas sin grandes variaciones en los accesorios correspondientes.
Trabajas publicados: Sobre la teoría del sistema catadióptrico de Maksutov, por A. Durán y A. Martín-Tesorero; Consideraciones sobre el coma y la aberración del seno y Consideraciones sobre la aberración esfero-cromática, ambos por C. Morais; Sobre las tolerancias en la aberración de onda de los sistemas ópticos, por C. Sánchez del Río; Distribución de luz en un plano de frente, en presencia de aberración esférica de tercer orden, por C. Morais y J. Casas; La elección de vidrios en los objetivos apocromáticos, por C. Morais y A. Durán; Corrección de un objetivo de dos lentes de apertura 1:3,5, por P. Jiménez Landi; Generalización del concepto de isoplanasía, por C. Sánchez del Río; Un nueve método para la medida de aberraciones, por A. Durán y Sánchez del Río; Las aberraciones de noveno orden y su comparación con las de órdenes superiores, por C. Morais y M. Egües; Nuevo método de cálculo de rayos oblicuos cualesquiera, por C. Morais y M. Egües; y Leyes de formación de las aberraciones de r-simo orden, por M. Egües".
"[P. 234] Durante el año 1948 dió un cursillo sobre Optica geométrica y cálculos de sistemas el Prof. Ing. Cesare Morais, conviviendo con los elementos del Instituto durante varios meses".

1951a  –  "Raffaello Augusto Occhialini", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 6 (1951), pp. 369-371.
"Accogliendo il suggerimento ed uniformandomi al nobile desiderio del Professor Ronchi, ricordo in questa Sede degnissima il Professor Augusto Occhialini deceduto due mesi fa nella clinica medica dell'Università di Genova.
Il Professore Occhialini era stato colpito un anno fa da una forma influenzale la quale aveva, in un secondo tempo, interessato la regione cardiaca determinandone una speciale insufficienza che i medici dicono essere particolare delle persone che hanno svolto una intensa vita intellettuale.
Essendo il Professore Occhialini persona molto robusta, si riebbe da questo primo attacco e pareva che il male fosse vinto, ma purtroppo l'insufficienza cardiaca si manifestò nuovamente, in forma più grave, e l'illustre infermo, dopo una lunga lotta, soccombette al male, e, come ho già detto, si spense serenamente in una cameretta della Clinica prospicente al palazzo della Facoltà di Fisica, della quale Lui era direttore.
Il Professore Occhialini si era laureato alla Scuola Superiore Normale di Pisa e, conseguita la Ubera docenza, vinse la cattedra di fìsica dell'Università di Sassari.
Di altissima intelligenza egli si interessò con passione a tutti i rami della fisica dando vita a numerose pubblicazioni. Troviamo così, tra gli scritti da Lui lasciati, articoli riguardanti i sistemi di misura, ricerche di radiotelegrafia, note di tecnica fisica, studi sulla misura e l'impiego delle capacità, trattazioni sulle oscillazioni introatomiche. Ed ancora: studi sui gas compressi, ricerche sulla emissione degli ioni dei metalli riscaldati, 15 pubblicazioni sul meccanismo dell'arco e della scintilla, trattazioni relative ai gas compressi come dielett[r]ici e come conduttori, ed altro ancora.
Rimane di Lui, insomma, una eredità che testimonia della nobiltà della Sua vita di scienziato e di Maestro.
Inoltre Egli ha dedicato molti anni fa la Sua intelligente attività al campo dell'ottica pratica. Infatti, nel 1918 Egli fu inviato dal Governo italiano in America per studiare i procedimenti di fabbricazione del vetro di ottica. Tornato in Italia lavorò per fondare presso il Laboratorio di Precisione dell'Esercito quella vetreria che ancora oggi funziona e che molti servigi ha reso all'Industria Ottica Italiana.
Nello stesso anno Egli fondò il Laboratorio di Ottica pratica e meccanica di precisione, con sede in Firenze e, quasi contemporaneamente, iniziò la pubblicazione di una rivista «Rivista di Ottica e Meccanica di Precisione» che doveva costituire il complemento scientifico del Laboratorio stesso. [<369-370>]
Sia il laboratorio che la rivista ebbero vita breve sia perché i tempi non erano ancora maturi per una iniziativa di tal genere, sia perché, forse, mancarono collaboratori costanti, ma più di tutto, perché al Professore Occhialini mancarono gli aiuti finanziari per poter continuare l'impresa iniziata.
Deve essergli in ogni modo riconosciuto il merito grandissimo di aver tentato per primo di creare una coscienza ottica in Italia e di avere intravisto, fino da allora, la possibiltà di sviluppo degli studi ottici nella nostra Patria.
Il Professore Occhialini, assunta la direzione della cattedra di fisica dell'Università di Genova, rinnovò ed organizzò l'apparecchiatura scientifica di quella facoltà, dando impulso alle ricerche sperimentali con particolare riguardo alle analisi spettroscopiche quantitative che interessarono, queste ultime, anche il mondo industriale.
Per quanto riguarda l'insegnamento Egli introdusse un metodo, che credo nuovo, nella compilazione delle dispense; infatti in esse l'allievo trovava solo i concetti fondamentali (che venivano sviluppati naturalmente nelle lezioni) e doveva completarle egli stesso, sia nei disegni, sia nei particolari, sfruttando appunto quanto avrebbe dovuto apprendere, assistendo alle lezioni. In ultima analisi, l'allievo, alla fine del corso, veniva a fare lui stesso le dispense, o almeno avrebbe dovuto farle l'allievo diligente. Il metodo era ottimo perchè veniva a sfruttare l'intelligenza dello studente e la sua capacità di esprimere quanto aveva appreso e capito, se capito aveva. Ripeto che il metodo era ottimo, tanto è vero che gli studenti se ne lamentavano.
Il Professore Occhialini usava passare la maggior parte della sua giornata nella cameretta che costituiva ad un tempo il suo studio, il suo appartato luogo di riposo e la direzione dell'Istituto di Fisica. Qui Egli leggeva, accoglieva gli amici, preparava le lezioni e raccoglieva in un suo quadernetto, diario intimo delle sue speculazioni scientifiche, quanto gli pareva degno di essere annotato.
Egli amava la scuola ed aveva una affettuosa indulgenza per i giovani dei quali era, nello stesso tempo, un giudice piuttosto severo ed esigente per quanto riguardava l'applicazione intelligente agli studi.
Modesto nei modi e cordiale con tutti era, nell'essenza, un aristocratico, un uomo consapevole della dignità della persona umana e, per logica, insofferente di tutto quanto potesse menomarne la sua libertà.
La sua concezione della creatura umana faceva sì che Egli fosse un ammiratore convinto della cultura e della maturità politica del popolo inglese e, di quella nazione, ammirava soprattutto la classe aristocratica, la quale, col suo patriottismo, ha saputo sopravvivere e rimanere elemento dirigente nella vita politica del paese.
Polemista elegante sapeva battere l'avversario con fine ironia. Io stesso ho avuto occasione, qualche volta, di essere presente ad alcune discussioni tra Occhialini ed i suoi colleghi. Una volta uno di questi, in una discussione scientifica, vinto dalle argomentazioni dell'Occhialini, anziché riconoscere intelligentemente di aver sbagliato, non trovò di meglio che uscire nella frase infelice «ma queste cose le sanno anche i paracarri». «Bene,» rispose l'Occhialini, «portami uno solo di questi paracarri, così sarò almeno sicuro che siamo in due ad avere capito l'argomento».
Il Professore Occhialini si interessava di letteratura, di filosofia, ed era appassionato specialmente degli studi storici.
Era per me un piacere seguirlo nelle interpretazioni e nelle deduzioni originali che sapeva trarre dalle Sue letture, e confesso volentieri che alcune delle molte bellezze dei nostri classici mi sono state rese evidenti dalle spiegazioni che, al riguardo, mi aveva dato il mio illustre amico scomparso. [...]".

1951b  –  "Decreto del Presidente del CNR, 19 Gennaio 1951, N. 560", La ricerca scientifica, 21 (1951), p. 244; scheda bibliografica rivista Link esterno OPAC SBN (1/5/2018).
"È ricostituita la «Commissione italiana di ottica», avente lo scopo di promuovere e coordinare le ricerche e gli studi nel campo dell'ottica e delle sue applicazioni, nonché di rappresentare l'Italia in seno alla analoga Commissione Internazionale.
La Commissione è composta come segue:
Presidente: Perucca prof. Eligio.
Membri per la carica: il Presidente dell'Istituto Nazionale di Ottica, il Direttore dell'Istituto Nazionale di Ottica, il Presidente dell'Associazione Ottica Italiana, un membro dell'Associazione Ottica Italiana.
Membri esperti: Bruscaglioni prof. Raffaello. Cassinis prof. Gino. Fini dott. Rodolfo. Giotti prof. Gino. Martinez ing. Giulio. Morais ing. Cesare. Scandone prof. Francesco. Tieri prof. Laureto. Toraldo di Francia prof. Giuliano.
La Commissione potrà suddividersi in sottocommissioni ed aggregarsi altri esperti di volta in volta nominati".

1952a  –  [Attività dell'Istituto Nazionale di Ottica], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 7 (1952), p. 77.
"Seduta del 6 Novembre 1951. / L'Ing. Morais, della Soc. S. Giorgio di Genova, inizia la riunione commemorando la figura del Prof. Augusto Occhialini, Direttore dell'Istituto di Fisica Sperimentale dell'Università di Genova, spentosi [...]".

1956a  –  [Attività dell'Istituto Nazionale di Ottica], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 11 (1956), pp. 125-126.
"120ª seduta: 28 Febbraio 1956.
L'Ing. Morais riferisce alcuni risultati sul calcolo dei sistemi ottici dedicati alla utilizzazione dei raggi infrarossi. Questi apparecchi hanno lo scopo di trasformare la radiazione infrarossa in radiazione visibile, in modo da consentire una migliore visibilità notturna. Essi constano di due parti fondamentali: il tubo convertitore e la parte ottica. Il tubo convertitore emette elettroni quando è colpito da raggi infrarossi. Gli elettroni colpiscono lo schermo fluorescente, la cui superficie è curva, per correggere la distorsione.
A causa della grana dello schermo il potere risolutivo è basso. L'ingrandimento è dell'ordine di 0,6-0,8.
La parte ottica può essere a rifrangenza o a riflessione. Molto usati sono gli obbiettivi concentrici di Bouwers; questi però non consentono di ottenere immagini ingrandite, a meno che non ci si accontenti di avere a fuoco solo la parte centrale dell'immagine.
Presso la Soc. S. Giorgio di Genova è stato ora studiato un obbiettivo che elimina i difetti di curvatura. Esso consiste in un doppietto di debole potenza, acromatizzato per i raggi infrarossi, ci sono inoltre due specchi ed una lentina negativa, necessaria per riportare il campo al valore voluto.
Per il calcolo di questo obbiettivo si hanno a disposizione sette raggi di curvatura e tre distanze, mentre sono imposte otto condizioni. Il problema è abbastanza complicato a causa della forte apertura. L'obbiettivo studiato elimina l'inconveniente comune agli obbiettivi di Bouwers che consiste in una perdita di luce al centro dell'immagine.
Dopo l'esposizione dell'Ing. Morais, ha luogo una breve discussione. Il Prof. Toraldo domanda quale è la trasparenza di questi strumenti. L'Ing. Morais risponde che a 10.000 angstrom la trasparenza è buona. Perché non si utilizzano anche radiazioni di lunghezza d'onda molto maggiore? domanda il Prof. Toraldo. L'Ing. Morais spiega che in tal caso le radiazioni infrarosse emesse dai corpi che si trovano nell'ambiente verrebbero anch'esse utilizzate. Per evitare questo disturbo, bisognerebbe isolare termicamente lo strumento, portandolo a temperature molto basse; questo richiede l'uso di una apparecchiatura ad aria liquida molto pesante ed ingombrante".

1962a  –  A. Fiorentini, "Optics in Italy", Applied Optics, 1 (1962), n. 3, pp. 279-283 Link esterno OSA Publishing (1/5/2018).
"[P. 279] Optical research was active around 1850, the period of Amici, Porro, and Riccò, but it gradually declined until, in the years preceding 1914, neither scientist nor organization contributed to the development of optics in Italy other than those optical industries founded at the end of the 19th century. The first organization devoted to optical research, the Laboratorio di Ottica e Meccanica di Precisione, founded in 1917, operated no more than a few years. Only personal contributions to optical research, outside any organized scientific body, were made in the following decade until a new organization, the Istituto Nazionale di Ottica, became active in 1927".
"[P. 279] [In merito all'ottica geometrica e alla progettazione ottica] research of considerable interest was carried out during the period following World War II and in the last few years".
"[P. 280] Substantial contributions to geometrical optics and optical design have been made by Morais. Besides various types of photographic lenses, range finders, and periscopes, Morais has designed wide-angle lenses for aerial photography (unpublished report), a particular photographic lens with a distortion not greater than 1 μ over a 30° field (to be applied to a bubble chamber), and a solar telescope [1957]. He has also contributed to the study of concentric systems [1958] and to the study of high-order aberrations [1936, 1940, 1951], has applied vector homographies to the design of optical systems [1954], and has derived a generalized formulation of Heath's law [1957]. Many other papers by the same author deal with the particular problems of anamorphic systems, systems with variable focal length, etc.".
"[P. 280] In the field of optical instruments for astronomical purposes, mention should be made of several spectrographs designed and constructed in Italy which, if not completely original, at least present considerable improvements over the classical types. The solar spectrograph designed by Morais [1957] and mounted at the Astrophysical Observatory of Arcetri is a modification of the classical Eagle type where the single mirror has been replaced by a Cassegrain-system with the advantage of a greater compactness of the whole instrument. [...] A high luminosity mirror spectrograph, whose optical system has been designed by Morais, presents a particular solution of the problems of flexures and of thermal isolation, due to Guidarelli [S. Guidarelli, Atti fondazione G. Ronchi, 14 (1959), p. 533]. The instrument contains a Cassegrain collimating system and a camera which consists of a catadioptric concentric system".

1971a  –  [Attività dell'Istituto Nazionale di Ottica], Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 26 (1971), p. 251.
"Col 31 Gennaio 1971, il Prof. Ing. Cesare Morais essendo prossimo allo scadere del suo periodo di servizio presso l'Istituto, si è dimesso, per dedicarsi ai suoi studi preferiti libero da ogni dovere professionale. La Fondazione [Giorgio Ronchi] rivolge anche all'Ing. Morais il più vivo ringraziamento per la collaborazione così attiva e prestigiosa che ha svolto sia nelle numerose relazioni presentate nelle nostre Sedute, sia con gli articoli pubblicati sugli ATTI; ed è sicura che in futuro tale collaborazione non soltanto verrà continuata ininterrottamente, ma verrà anzi intensificata".

1977a  –  V. Ronchi, "Perché, quando e come nacque l'Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 32 (1977), n. 2, p. 188; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (30/4/2018).
"Già nelle pagine precedenti ho accennato alla «fame» di calcolo ottico che aveva l'ambiente industriale e l'Istituto si accingeva a portare anche in questo campo un contributo determinante. In particolare l'Ing. Cesare Morais, che, come si è detto sopra, era venuto a frequentare il primo corso superiore di specializzazione ottica, per conto della S.p.A. San Giorgio di Genova Sestri, aveva trovato nella sua preparazione matematica profonda applicata al calcolo ottico un lavoro per lui straordinariamente congeniale e in breve lasso di tempo era già divenuto un «calcolatore» eccellente, addirittura prezioso per la Ditta a cui apparteneva.
Chiuso il primo corso superiore di specializzazione ottica, ne fu indetto immediatamente un altro, dedicando alla sua organizzazione appena un mese. Cioè non si adottò per niente il ciclo degli anni scolastici, con le loro ferie [...]".

1978a  –  V. Ronchi, "Il R. Istituto Nazionale di Ottica desta preoccupazioni", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 33 (1978), n. 3, p. 338; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (29/4/2018).
"Ci fu poi il caso interessante dell'Ing. Cesare Morais. Egli era stato inviato a seguire il primo corso di specializzazione ottica tenuto dal RINDO nel 1928, come risulta dall'elenco degli allievi di quel corso, pubblicato nelle prime pagine di queste note. Compiuto con ottimo successo quel primo corso, rientrò alla Società che ve lo aveva inviato, (la «San Giorgio» di Genova-Sestri) e subito si specializzò in «Calcolo ottico» e divenne Direttore del Reparto ottico di quella Società, producendo un lavoro molto apprezzato.
Dato il suo carattere, piuttosto tendente al lavoro di studioso e per giunta matematico, non gradiva troppo l'ambiente di officina e sarebbe molto volentieri ritornato al RINDO, anche se questo gli avrebbe praticato condizioni economiche sensibilmente inferiori a quelle di cui già godeva. E siccome lo Statuto del RINDO prevedeva ben quattro posti di professore, parificati a professore universitario, posti che non erano mai stati coperti per mancanza totale di concorrenti della specialità, concertai col Morais di bandire il concorso per un professore di calcolo ottico.
La proposta fu sancita dal Consiglio di Amministrazione dell'Istituto e il concorso fu bandito. Quando il bando fu ufficiale, il Morais comunicò alla Direzione della «San Giorgio» che egli intendeva concorrere a quella cattedra di calcolo ottico e quindi avrebbe dato le dimissioni dalla Ditta. [...]".

1979a  –  V. Ronchi, "La nuova rotta dell'Istituto Nazionale di Ottica", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 34 (1979), n. 4-5, pp. 389-390; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (29/4/2018).
"Come già è stato messo in evidenza nelle pagine precedenti, lo smantellamento delle industrie ottiche italiane nel dopoguerra, con la conseguente liquidazione del personale tecnico specializzato, non solo fece cessare l'assorbimento degli specialisti da parte dell'ambiente industriale, ma alcuni di essi, che già avevano lavorato per lustri nei reparti ottici degli stabilimenti industriali trovarono conveniente e anche allettante tornare all'INDO non come allievi, ma come maestri. In base allo Statuto del 1934, non ancora sostituito da quello del 1954, l'INDO poté bandire dei concorsi per professore di calcolo ottico, di fisica della radiazione e di progetto di strumenti ottici; concorsi che furono vinti ciascuno dall'unico concorrente presentatosi: l'Ing. Cesare Morais, già capo dell'ufficio di calcolo ottico della San Giorgio di Sestri Ponente, il Prof. Giuliano Toraldo di Francia, che aveva trascorso circa un lustro nel Reparto ottico della Ducati di Bologna, e l'Ing. Silvio Guidarelli, che pure aveva svolto la progettazione di strumenti ottici e fotografici, in varie industrie ottiche, per circa venti anni. Naturalmente erano tutti allievi del RINDO. Come si ricorderà, l'Ing. Morais aveva frequentato addirittura il primo corso di specializzazione [<389-390>] ottica, quello inaugurato il 6 Gennaio 1928 ad Arcetri. Più tardi ad essi si aggiunse anche l'Ing. Raffaello Bruscaglioni.
Con questo gruppo di collaboratori, aggiunto alle ricercatrici già in funzione nell'INDO, la potenza scientifica dell'Istituto aveva raggiunto un livello veramente interessante e lo si vide subito nella produzione dei lavori origiali, che arrivò a superare una pubblicazione alla settimana".

1986a  –  J. Calvo, M. Vazquez, J. Barcala, "A calculation process for a two-component eyepiece", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 41 (1986), n. 2, p. 199; scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (29/4/2018).
"Dedicatory / This work was conducted in memory of Mr. Cesare Morais (Ph. D. Engineering) following one of his preferred methods according to his guidance and teaching protocols at the Institute of Optics «Daza de Valdés» in Madrid where one of the authors (J. Barcala) worked in collaboration with him".

1994a  –  M. Malavolti, La produzione delle fotocamere italiane (Milano : Fotocamera, 1994).
"Sotto la guida dell'ing. Cesare Morais Capo dell'ufficio calcoli [della San Giorgio] dal '29 al '54, poi trasferitosi alla Salmoiraghi, fin dal 1942, data risultante da documenti di produzione e disegni, si svilupparono progetti di alcune fotocamere ed obiettivi, parte entrati in produzione, altri restati a livello di progetto, parte abbandonati allo stadio di prototipo, tutti comunque tecnicamente interessanti".

1997a  –  M. E. Tonizzi, A. Marcenaro, a cura di, Dalla Regia Scuola Superiore Navale alla Facoltà di Ingegneria; costituisce un volume specifico di: Atti della Società Ligure di Storia Patria, nuova serie, 37 (1997), n. 1, pp. 223-231 Link esterno Biblioteca digitale SLSP (29/4/2018).
"Appendice III
Laureati in Ingegneria navale e meccanica 1906/1907-1934/1935
[...] Morais Cesare 1926/1927".

2005a  –  P. Broglia, E. Antonello, "Aspetti dell'ottica in Italia nei secoli XVIII e XIX attraverso il contributo dell'Osservatorio Astronomico di Brera", Atti della Fondazione Giorgio Ronchi, 60 (2005), n. 5, settembre-ottobre, p. 829 Link esterno Google libri (30/4/2018); scheda bibliografica articolo Link esterno Giorgio Ronchi Foundation (30/4/2018).
"Un articolo di Cesare Morais, già responsabile dell'ufficio calcoli ottici dell'Istituto Nazionale d'Ottica [pare una sincrasi di "ufficio Calcoli ottici della San Giorgio" e "cattedra di Calcolo ottico dell'Istituto Nazionale di Ottica"], conferma il succitato giudizio del Polvani. Morais riprende la teoria del Mossotti e la applica al calcolo di un obiettivo per binocolo. Egli sottolinea come si può così arrivare ad un risultato generale con un ben disciplinato calcolo algebrico e non per via di aridi tentativi trigonometrici. Osserva poi il Morais che, ad eccezione del Billotti, l'equazione del Mossotti fu ignorata per oltre quarant'anni e che solo alla fine dell'ottocento alcuni autori tedeschi dettero una soluzione dello stesso problema. In un successivo articolo Morais sottolinea l'importanza della teoria di Mossotti nella progettazione degli obiettivi astronomici, rendendo possibile la correzione delle immagini date dai raggi sghembi rispetto all'asse ottico. E conclude ricordando la brillante applicazione ottenuta col tripletto di sei pollici d'Amici sopra ricordato".



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